La lingua e il neorealismo Pavese e Calvino (Maria)

 

Pavese e Calvino.

Riassunto sul neo realismo (che cos’è?):

– Sabrina: è un realismo più aggionato.

-Cristina: è un tentativo degli autori di esprimere nelle loro opere la problematica della società vigente, con dei rituali di linguaggio proprio.

– Maria: Un movimento culturale nato nel dopoguerra che denuncia i problemi risultanti dallagvuerra stessa.

– Patrick: la voce di una società scontenta; gli scrittori sono i portavoce di coloro che non avevano voce.

– Andrea: comincia con la seconda guerra e dà voce ad un’altra Italia. Un’italia più autentica, che usa una lingua autentica, per questo introduce l’uso dei dialetti; uno stile più autentico , per questo orale; un registro anche basso, con una certa prevalenza di racconti; è un movimento che comincia nel cinema ed è impegnato politicamente e socialmente.

Il neorealismo fa una combinazione di una visione di riscatto sociale con la redenzione (nel senso di questione etica o anche religiosa).

 

 Pavese:

Patrick: C’è un rapporto intimo tra la sua vita e la sua letteratura. Uno scrittore passionale.

Andrea: Non direi passionale, ma impegnato. Un poeta, un traduttore e un narratore; ha tradotto dall´ inglese molti autori americani, cercando di ripensare la lingua italiana.

– Il brano letto racconta la storia di uno che non ha partecipato alla resistenza e per cui fa una riflessione umanistica, in cui valuta la morte per ilsuo significato generale.

Oltre questo, si può dire che Pavese non segue la metrica formale, nonostante i suoi testi abbiano una cadenza poetica, epica, esistenziale (vedere i brani sottolineati da Andrea).

 

 Calvino:

Nel brano letto si fa vedere la scelta di una lingua orale, dialettale. Il narratore di Calvino è sempre vicino al contesto linguistico dei personaggi; per questo si puòdire che la visione di Calvino è una visione dauna certa prospettiva: vede la guerra dal punto di vista di un ragazzino.

La diferenza tra i due scrittori riguarda essenzialmente il linguaggio – quello di Pavese è più poetico, più studiato mentre quello di Calvino è più orale,più trasparente – e quanto alla prossimitià del narratore: in Pavese è distante(anche se ulsuo testo è quasi autobiografico). In Calvino invece è vicino ai personaggi. Pavese si suiciderà nel 1950  e Calvino prenderàilsuo posto come consigliere editoriale presso la casa edirtice Einaudi. Ma tutte e due si assomigliano in rapporto  alla forte criticache rivolgono alla società.